“Mili muoi, così mi chiamava mia nonna…”
Carlo Colombo è un pianista, autore e cantante trevigiano, ma è anche un figlio di profughi giuliano-dalmati.
Ha deciso di affrontare lo spinoso tema dell’esodo dai territori dell’Istria e della Dalmazia a seguito dell’instaurazione della dittatura comunista della Yugoslavia di Tito dopo il 1945, vissuto in primis dalla sua famiglia sia paterna che materna.
Racconta storie di fughe via mare e via terra accompagnandosi con il pianoforte, l’ekatron e il Toy Piano; lo fa anche cantando canzoni d’epoca e canzoni originali che ha scritto appositamente per questo spettacolo.
Le testimonianze sono tutte dirette e acquisite sin dall’infanzia dai suoi nonni e quando dagli anni 70 in poi ritornò regolarmente con i suoi genitori nelle terre di origine.
Parla di Nori, di Livia, di Tina, donne che aiutate dai loro uomini hanno ricostruito la propria vita lontano dalla terra di nascita a seguito di rocambolesche fughe, rischiose per sé e per i famigliari rimasti.
Lo spettacolo è un viaggio sonoro attraverso i ricordi di un mondo che c’era e che si è spostato altrove.
CREDITI
Scritto e interpretato da: Carlo Colombo
Musiche e canzoni originali di: Carlo Colombo
Regia: Marco Artusi
Disegno Luci: Andrea Pedron
Produzione: Carlo Colombo e Luisa Trevisi
Staff Tecnico: Andrea Pedron – Luisa Trevisi
PREMI E RICONOSCIMENTI
Selezionato dal Festival internazionale di teatro ragazzi Trallallero – edizione 2021