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Traffici d’auto, soldi facili e un destino segnato: la vera storia di Luca Zago

Sinossi:

CEMENTO/ARMATO ispirato a fatti realmente accaduti è una storia di traffici di auto rubate tra l’Italia e la ex Jugoslavia. Il contesto è quello a cavallo tra gli anni 80 e i primi anni 90. E’ la storia di Luca Zago e dei suoi due amici Angelo Pattarello e Adriano Beltrame, tra discoteche, microcriminalità e soldi facili. Il tutto all’insegna del rischio e dell’eccesso, per vivere fino in fondo l’adrenalina di un sogno: andare al massimo, fino alla fine.

 

Tematiche:

Cemento Armato nasce dalla storia di un detenuto raccolta presso la Casa circondariale di Treviso. Vi si raccontano fatti, circostanze, eventi riconducibili ad una vita criminale votata all’eccesso e alimentata dal puro guadagno: “schei chiama schei” è l’adagio ricorrente di questo fanatismo e feticismo monetario del Dio denaro, unico Dio, dispensatore dell’accecante benessere; Sacro Grall del lusso e dell’eccesso.

Ben presto però, il volto dell’illusione che permea la visione del mondo dei personaggi, non tarda a mostrare il suo lato oscuro, malefico e diabolico: se da un lato il denaro consente una vita spericolata, dall’altro comporta sempre e comunque un prezzo altissimo, ovvero: l’autodistruzione e l’amaro disincanto rispetto ad una vita sprecata a rincorrere un idolo effimero.

Che cosa rimane, dunque? Che cosa resta di un vissuto segnato dall’eccesso, ridotto ad una foto segnaletica da detenuto? Rimane il senso di colpa per ciò che si è commesso e soprattutto la condanna per ciò che poteva essere evitato, in un corto circuito di rimorso e rimpianto, rimane il gusto amaro delle cose giuste che appaiono ora con il nitore della lucidità e che prima parevano cose futili rispetto alla sola concretezza del denaro. Tuttavia, a rimanere sono anche i ricordi legati ad una amicizia fraterna tra i personaggi: Luca Zago, Adriano Beltrame e Angelo Pattarello. Tre esistenze legate da un filo rosso di complice cameratismo, certezza d’invincibilità dinanzi alla legge e ricerca ossessiva della ricchezza superflua, dell’ostentazione da branco.

Siamo negli anni 90, il berlusconismo aveva sdoganato un certo immaginario, una specifica Weltanshauung, La visione del mondo della Milano da bere s’era presto radicata a partire dagli anni ottanta divenendo linfa indispensabile di un certo ethos votato al successo assoluto. Il self made man berlusconiano coincideva perfettamente con l’ideale tutto Veneto dei “schei”, e del mitico e laborioso Nord Est, locomotiva d’Italia.

 

Fasi di ricerca e note di regia:

Nella prima fase di ricerca, abbiamo cercato di delineare e comprendere quale fosse il bisogno profondo di Luca Zago e che cosa di positivo potesse portare al mondo. Nel corso degli incontri in carcere è emersa l’esigenza di Luca di essere, non solo visto per ciò che è divenuto oggi, ma soprattutto di essere ascoltato, senza pregiudizi.

Lungo un percorso di scrittura durato cinque anni, abbiamo avuto modo di sviluppare e approfondire tale bisogno. Nel lavoro di ricerca sul personaggio, ne abbiamo compreso la complessità e abbiamo cercato di dare voce alla necessità di Luca di rivedere la propria vita, di raccontarla e ricordarla soprattutto nella forma rizomatica di quella fraterna amicizia che lo lega ancora oggi a Angelo e Adriano. Forma rizomatica, perché complessa: un caleidoscopio di leggerezza, ingenuità, di eccessi ma anche di amarezza e disperazione.

Che cosa resta della vita di prima, quando a soli vent’anni ti ritrovi catapultato in un poi estraniante, grigio e opprimente in qui vige il solo segno della negazione? Quando dall’oblò del cellulare che ti ha tradotto in carcere misuri con lo sguardo la distanza che ti separa dal quel fuori, ora oscurato da uno spesso cancello di ferro, linea di contenimento di un adesso quasi surreale, ameno e alieno. Ciò che resta è il senso e il valore vero di ciò che si è perduto; a permanere però è soprattutto il segno di una di fine tanto dolorosa, quanto inesorabile e definitiva.

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CREDITI
Spettacolo di e con Samuele Ferri
Regia: Manuela Biasi
Consulenza Artistica: Paolo Antonio Simioni
Consulenza alla drammaturgia: Nicolò Sordo
Selezione Musicale: Valentino Favotto
RICORRENZA SUGGERITA
20 febbraio: Giornata mondiale della giustizia sociale
23 maggio: Giornata della legalità
10 dicembre: Giornata dei Diritti Umani

I DOWNLOADS

I PROTAGONISTI

GIOVANNI BETTO
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Mi dedico alla diffusione della musica e del teatro attraverso la distribuzione di spettacoli, letture, concerti, e l’organizzazione di festival e rassegne.

Sono convinta che il teatro e la musica debbano invadere lo spazio, non solo quello scenico.

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